Una sentenza della Corte di Cassazione (Cassazione Penale, Sez.VII, 17 aprile 2019 n.16715) si è interessata nel maggio scorso ad una questione legata all’emissione di false attestazioni relative alla formazione in materia di sicurezza sul lavoro.
Un problema purtroppo diffuso nel nostro Paese, frutto di un illusorio risparmio di tempo e denaro, che può costare caro a Datori di lavoro e Responsabili dei Sistemi di Prevenzione e Protezione, sia a livello penale che a livello pecuniario, e ai Lavoratori in termini di salute.
Rischiare è eccessivo soprattutto quando è possibile ricevere un finanziamento per la formazione dei propri dipendenti in ambito di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Cosa si intende per “finanziamento”?
Si tratta di formazione finanziata, ovvero dell’opportunità che ha ogni azienda di poter organizzare a casa propria i corsi di formazione per i suoi dipendenti tenendo conto delle necessità aziendali.
Aderendo ad un Fondo interprofessionale le aziende destinano la quota dello 0,30% dei contributi obbligatori versati all’INPS al Fondo scelto e possono utilizzare quanto accantonato per finanziare la formazione del proprio personale. L’adesione a un fondo non comporta alcun costo ulteriore per le imprese.
Quanto viene versato al Fondo, entra a far parte di un Conto aziendale dal quale è possibile attingere. È possibile utilizzare l’importo accantonato per la formazione obbligatoria e anche per finanziare progetti formativi, in qualsiasi altro ambito, volti alla crescita delle competenze professionali dei propri dipendenti.
Perché le aziende non sfruttano i finanziamenti?
In Italia poche aziende hanno figure al vertice che credono nella capacità della formazione di portare alla luce problematiche irrisolte, trovare una soluzione alle difficoltà delle singole risorse, e quindi di aumentare il livello di competitività del gruppo di lavoratori e successivamente dell’impresa sul mercato. Allo stesso modo, per quanto riguarda la formazione in ambito di sicurezza sul lavoro, non vi è sufficiente attenzione alle procedure di prevenzione dei rischi.
Inoltre, per seguire le fasi di progettazione e di rendicontazione dei percorsi formativi, oltre alla parte burocratica, è necessario dedicare tempo e risorse che molte aziende non hanno a disposizione.
La formazione diventa così per troppi uno scomodo onere aggiuntivo, che assume un ruolo secondario rispetto alla produzione aziendale e viene conseguentemente delegata a reparti che non hanno tempo né competenze per occuparsene.
In questo contesto i Datori di Lavoro, credendo di risparmiare tempo e denaro, ricorrono purtroppo a studi professionali che rilasciano false attestazioni.
Cosa fare per usufruire della formazione a costo zero?
Rivolgersi a professionisti del settore!
I professionisti del settore offrono la soluzione per ridurre significativamente il costo della formazione aziendale ottenendo finanziamenti dai principali Fondi Interprofessionali, seguono il cliente step by step in tutto l’iter di finanziamento, dalla definizione dei fabbisogni formativi alla fase di rendicontazione.
PlanetForm ha la possibilità di:
- Aiutare le aziende nella scelta del Fondo interprofessionale nel caso non sia già stata effettuata. Il Consulente del lavoro si occuperà di gestire la pratica di adesione;
- Analizzare i fabbisogni dell’azienda;
- Creare un piano formativo aziendale, ovvero un programma che tenga conto delle necessità aziendali. Il Piano viene presentato e, per poter trovare attuazione, deve essere approvato dal Fondo;
- Scegliere il docente oppure i docenti maggiormente adatti al percorso formativo definito;
- Seguire il progetto nella fase formativa, rispondendo ai monitoraggi del Fondo che si occupa di verificare gli indicatori di spesa e di realizzazione dell’attività;
- Concludere entro i termini indicati il progetto attraverso la rendicontazione dei costi dopo la fine di ogni attività per ottenere il rimborso previsto.
A cura di:
Silvia Mollo | Referente formazione sicurezza sul lavoro e formazione tecnica per aziende