Smart-Working

Non accessorio placebo ma base portante di piani di Disaster Recovery aziendale

In un periodo in cui incessantemente si parla di COVID-19, il cui decorso pare metterà a dura prova la nostra economia, urge dotarsi di tutti gli strumenti necessari per lo smart-working o telelavoro.
Molte aziende stanno adoperandosi per fornire tutti gli strumenti necessari al proprio portfolio clienti e credo fermamente che essendo collaborativi, nonché attuando tutte le prescrizioni prima consigliate ed oggi imposte, si possa far fronte a questo problema per venirne fuori.

A cosa serve parlare di digitale e telelavoro?

Ora è diventato strumento essenziale non solo un accessorio placebo. Le massime aziende leader nel settore informatico si stanno attrezzando a far circolare preziose istruzioni sulla messa a norma degli assets informatici spiegando come provvedere ad una VPN in piena autonomia con gli strumenti da loro forniti.

Lo smart-working è un costrutto complesso, appunto, che segue le nome precipue del settore in ambito privacy e controllo a distanza dei lavoratori. I software di monitoraggio delle prestazioni del lavoratore non essendo intrinsecamente legate all’espletamento dello stesso dovranno essere concordati con accordo tra lavoratore e datore di lavoro, anche in tutela della privacy del lavoratore ed i vari mansionari sull’utilizzo degli strumenti elettronici ed informatici dovranno dettagliare nello specifico la fattispecie esatta di utilizzo, per esempio.
La sua corretta attuazione potrà oltremodo essere utile allo sviluppo di una nuova cultura, come base portante del piano di Disaster Recovery come dell’attuale emergenza.

Con lo smart-working ne usciremo rafforzati e più forti di prima!

A cura di:

 Amedeo Leone | Security Consultant