Apriamo le aziende ai genitori skillati!

Apriamo il focus sul grande dibattito tra lavoro e genitorialità ponendo l’accento sulla positività della questione. Le soft skills sono caratteristiche personali importanti in qualsiasi contesto lavorativo, influenzano il modo in cui facciamo fronte di volta in volta alle richieste dell’ambiente lavorativo e ricordiamoci che le soft skills faranno sempre più la differenza nella capacità di innovazione delle aziende. Proviamo ad associare le soft skills con la genitorialità.

Le soft skills che si possono sviluppare diventando genitori

Riflettiamo insieme su alcune soft skills che si sviluppano quando si diventa genitori:

1 la capacità di delegare: diventando genitori si impara ad avere fiducia in chi può esserci di sostegno e di aiuto e a lavorare in squadra. Associamolo al lavoro in team, capacità essenziale nel lavoro di ogni genere.
2 la capacità di affrontare gli imprevisti: occupandosi di bambini/ragazzi si impara a gestire l’ansia. La gestione dell’imprevisto e l’apertura al cambiamento sono capacità indispensabili anche sul posto di lavoro.
3 la capacità di ascolto delle necessità del bambino o del ragazzo e degli altri componenti della famiglia. I buoni consigli infatti li ascoltiamo da più persone. L’ascolto è alla base di un lavoro di qualità.
4 la capacità di fare rete: negli ultimi anni la genitorialità ha subito un cambiamento: dalla solitudine della coppia alla voglia di condivisione e al confronto reciproco.  Nel mondo del lavoro è necessario creare una rete professionale per lavorare in modo efficace ed efficiente.
5 la capacità di pianificare, necessaria per la gestione di ogni nucleo familiare e competenza rilevante in ogni lavoro.

Io aggiungerei le mie personali:

la prima è la capacità di problem solving. Il mio esempio personale è stato di scoprire che le mie figlie sono un esercizio permanente di problem solving; da quando sono mamma sono molto più orientata a trovare soluzioni, penso sempre che un’altra strada ci possa essere e mi impegno a trovare una via alternativa.

La seconda è l’energia che metto verso nuovi progetti: sono più propensa al futuro e alla progettualità.

Entrambe mi hanno sempre aiutato nel mio lavoro. E poi sicuramente la capacità di pianificazione, cercare di far quadrare gli orari di tutti nella settimana avendo in mente gli impegni di ogni membro familiare.

La gestione del tempo, l’ottimizzazione secondo obiettivi, sono capacità che si sviluppano come genitori e che permangono anche nei contesti lavorativi.

Un po’ di ricerca…

Ho trovato un buon contributo alla riflessione sulle soft skills dalla prima associazione di grandi imprese: Valore D, associazione di grandi imprese in Italia creata per sostenere l’equilibrio di genere. Ha studiato il comportamento di quasi 3.400 neogenitori (con figli tra zero e tre anni) in sedici delle aziende della rete Valore D (Accenture, Alleanza Assicurazioni, Alstom, Barilla, BCG, BIP, Coca-Cola, HBC Italia, Crédit Agricole, Danone, Enel, ENI, Generali, Poste Italiane, SACE, UniCredit, Unipol).

Da una parte, i ricercatori hanno tenuto presente la griglia che nella letteratura scientifica inquadra il “comportamento innovativo”, quello delle figure di successo nel mondo del lavoro attuale e l’hanno sovrapposta ai caratteri che emergono dai profili di neo-genitori che hanno partecipato al programma. Hanno scoperto una notevole sovrapposizione: paternità e maternità rendono l’uomo e la donna innovatore, anche se a sua insaputa.

COMPORTAMENTI INNOVATIVI COMPORTAMENTI ESPRESSI DAI NEO-GENITORI
Tratti della personalità vari: risoluzione dei problemi, perseveranza,curiosità, energia, onestà intellettuale Occuparsi di un figlio accresce alcuni tratti della personalità direttamente collegati con l’innovazione: il 44% dichiara di analizzare con più attenzione le situazioni per trovare soluzioni più efficaci, il 27% lo fa con maggiore perseveranza (“mi adatto, improvviso, provo e riprovo“), il 64% riferisce un migliore, più veloce ed efficace problem solving.
Orientamento al rischio: non convenzionale, attirato dalle sfide, orientato verso l’assunzione dei rischi e con un modo di agire differente. Diventare genitori aumenta la capacità di assumersi i rischi: il 38% dei genitori riconosce di saper sperimentare di più, improvvisare e seguire il proprio istinto. Il futuro non fa più paura: il 57% si considera più capace di immaginare il futuro, e il 29% crede nel futuro perché ritiene di saper intervenire per cambiarlo al meglio.
Competenze Sociali: buone competenze sociali e/o politiche, buon rapporto con gli altri, essere un buon ascoltatore, essere collaborativo ed essere di ampie vedute o aperto alle idee degli altri. Migliorano anche le competenze sociali, ovvero comunicazione, ascolto, collaborazione, empatia. Il 35% dei genitori dichiara di sentirsi in maggiore empatia verso gli altri, avere più fiducia e, in generale, di provare sentimenti positivi (calma, coraggio, gratitudine, soddisfazione). E ci si sente bene: il 38% ritiene di avere più energia e meno stress.

Dalla ricerca si deduce che, come comportamenti innovatori emergono la capacità di analizzare con più attenzione le situazioni per trovare soluzioni più efficaci, ma anche una più veloce capacità di risolvere i problemi. Emerge una correlazione positiva tra l’esperienza genitoriale e la crescita professionale e manageriale.

Il grande lavoro ora è trovare uno spiraglio di apertura nell’azienda e portare i responsabili a vedere le soft skills che corrispondono alle competenze dei genitori. Le aziende possono partire dall’osservazione per poter promuovere una nuova cultura innovativa e libera dai pregiudizi. Quindi via libera ai genitori skillati e troviamo il modo per potenziare le nuove abilità acquisite.

Potenzia le tue nuove skills!

A cura di:

 Lucia Dassetto | Esperta formazione finanziata – Fondi interprofessionali – Onboarding aziendale